Stagione di Prosa: arriva Emilio Solfrizzi con ”Il malato immaginario”
Giovedì 2 Febbraio al Teatro Alessandrino in Via Verdi ad Alessandria, prosegue la Stagione Teatrale di Prosa 2022/203 organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alessandria in collaborazione con Piemonte dal Vivo e Regione Piemonte.
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Il 3° spettacolo sarà quindi il 2 febbraio alle ore 21.00 ed andrà in scena ”Il malato immaginario“, di Moliére adattamento e regia Guglielmo Ferro con Emilio Solfrizzi e con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Cecilia D’amico, Luca Massaro, Rosario Coppolino.
Costumi Santuzza Cali’, scenografie Fabiana Di Marco, musiche Massimiliano Pace, produzione Compagnia Molière La Contrada-Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman.
Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti.
La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Molière lo scrive per sé stesso quindi per un uomo su i 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato.”
La Trama
Il malato immaginario ha come oggetto della propria satira sia la mania ipocondriaca del malato che l’imperizia dei medici che cercano di prendersene cura. Si alternano in molte scene figure caricaturali di medici dai nomi e dagli atteggiamenti più ridicoli: dal dottor Purgone al farmacista Olezzanti, dal dottor Diarroicus, che è tradotto dal francese Diafoirus, a suo figlio Tommaso.
Ognuna di queste figure è riconducibile ad un modello di medico che Molière dipinge come egoista, ipocrita, avaro e formalista. Il figlio del dottor Diarroicus, ad esempio, entra in scena nel secondo atto e costituisce perfettamente il giovane medico che Molière vuole rappresentare.