Il sogno è durato solo una stagione!
L’avventura dell’Alessandria in serie B è finita nel peggiore dei modi: retrocessione diretta senza neanche la possibilità di disputare i play-out per la salvezza.
La triste conclusione è maturata grazie alla sconfitta, nell’ultima di campionato, al Moccagatta col Vicenza, coincisa con la vittoria casalinga del Cosenza contro il Cittadella.
Quella coi veneti è stata una partita molto brutta, cui gli uomini di mister Longo sono arrivati senza forze e senza idee.
Un esito in linea con il brutto campionato disputato da una squadra che sin dall’avvio della stagione, segnato da 5 sconfitte consecutive, si è rivelata troppo debole per essere competitiva in un torneo difficile come la serie B.
Pesantissime sono le responsabilità della proprietà e del Direttore Sportivo.
Già la squadra costruita in estate appariva debole e incompleta, tanto da indurre Mister Longo a manifestare pubblicamente le proprie perplessità (i bene informati parlano anche di dimissioni già allora presentate e respinte).
I risultati del girone d’andata avevano confermato tutte le perplessità di tifosi ed esperti, ma nulla è stato fatto per rimediare e, nella campagna acquisti invernale, la rosa in maglia grigia è stata ancora indebolita sia numericamente che tecnicamente, salvo poi tentare di rimediare con l’acquisto di due “svincolati”, illustri desaparecidos di cui si sono immediatamente perse le tracce.
La Presidenza dell’Alessandria ha agito poco e male: incapacità, incompetenza, nessuna volontà (o possibilità) di investire.
Altre formazioni, con ben altre competenze ma parità di risorse, hanno costruito formazioni competitive che si sono salvate senza problemi.
In tutto questo, la beffa più amara è stata per i tifosi.
Soprattutto la Curva Nord, il cuore della passione grigia, ha sostenuto fino all’ultimo i propri beniamini, riconoscendone l’impegno e la dedizione in un’impresa che si è comunque rivelata improba.
Il resto della città e della tifoseria, dopo il grande entusiasmo della notte della promozione in B. non ha invece accompagnato il cammino della squadra e lo stadio è sempre rimasto mezzo vuoto: anche se è apparso subito chiaro che il campionato sarebbe stato molto difficile, si sarebbe potuto e dovuto fare di più per salvare la permanenza della squadra nel calcio che conta.
A perdere, quindi, non è stata solo l’Alessandria calcio, ma tuta la città.
Ora è difficile, molto difficile essere ottimisti sul futuro del calcio in Alessandria.
Nonostante tutto, Hurrà Grigi!
Massimo Taggiasco – Direttore Hurrà Grigi